CPLN Comitato Provinciale di Liberazione Apuania
Il 25 luglio del 1943, dopo che il Gran Consiglio del Fascismo stabilì di rimettere il Comando delle Forze Armate al re Vittorio Emanuele III, questi decise per la destituzione e l’arresto di Benito Mussolini nominando, con l’appoggio dell’esercito e della chiesa, il maresciallo Pietro Badoglio nuovo capo del Governo. Per il popolo italiano, già duramente provato da tre anni di guerra, iniziò un periodo nel quale al travaglio per le sofferenze inflitte da privazioni e bombardamenti si aggiunse l’incertezza per il destino politico e istituzionale della nazione. Alle numerose manifestazioni di giubilo promosse dal movimento antifascista il Governo Badoglio rispose con una dura repressione che causò 83 morti e più di 500 feriti.
Alle 19.45 dell’8 settembre, dopo 45 giorni le trattative segrete con gli alleati, venne trasmesso il comunicato radiofonico con cui Badoglio annunciava l’armistizio con Gran Bretagna e USA. L’esercito italiano era impreparato e allo sbando mentre i tedeschi davano il via all’Operazione Alarico, occupando militarmente la penisola e catturando circa 600.000 soldati italiani, per la maggior parte inviati nei campi d’internamento in Germania.
Le forze militari tedesche avevano già stabilmente occupato i paesi e le città del territorio compreso tra le Province della Spezia e Massa-Carrara. I militari italiani erano costretti a sbandare e darsi alla fuga, onde evitare la cattura dei tedeschi. La flotta della Marina Militare, nelle sue componenti principali, salpò dalla base navale della Spezia, mentre a Carrara gli Alpini della divisione “Val di Fassa” ingaggiarono scontri a fuoco con le truppe tedesche in località La Foce, aiutati anche da molti abitanti della città, prima di prendere la via della montagna.Da subito, l’occupazione nazifascista riversò le sue prepotenze tanto sui primi gruppi partigiani quanto sulla popolazione civile. Nei primi mesi della Resistenza, fino al “Bando Graziani” del 18 febbraio 1944, se ancora non si conoscono, almeno non su questo territorio, episodi di vere e proprie stragi di civili questi ultimi vengono però investiti nella loro quotidianità dalle severe disposizioni dei comandi tedeschi, fatte proprie e tradotte dalle autorità fasciste italiane. Da quando nel settembre del 1944 il fronte della “Linea Gotica Occidentale” viene a collocarsi proprio su questo territorio, l’occupazione si fa ancora più dura e, fin dai mesi precedenti, aumenta il numero di uomini destinati al lavoro coatto nell’Organizzazione Todt, impegnata nelle opere di fortificazione difensive.I documenti che riportiamo parlano di deportazioni, lavoro coatto, rastrellamenti, limitazioni sui generi alimentari, sfollamenti che andavano a colpire decine di migliaia di persone, per la maggior parte donne, anziani e bambini.
Di particolare interesse e di grande significato storico è l’episodio del tentato sfollamento di Carrara, con bando affisso in data 7 luglio 1944, cui le donne carraresi e massesi organizzate nei “Gruppi di difesa della donna” opposero una ferma resistenza, ottenendo finalmente la revoca del provvedimento. Le autorità nazifasciste, com’era loro abitudine si rifecero punendo la popolazione attraverso un’ulteriore limitazione alla distribuzione delle tessere annonarie.
Altro elemento di notevole importanza è il documento nel quale le autorità italiane chiedono, in modo poco persuasivo, notizie sugli effetti di un primo rastrellamento di civili effettuato dai tedeschi già a metà settembre del 1943. I rastrellati verranno rinchiusi dentro la colonia Vercelli di Marina di Carrara e da lì inviati nei campi di lavoro in Germania.
Da segnalare, infine, le circolari con le quali il Commissario prefettizio di Apuania e il Direttore dell’Ufficio provinciale delle Corporazioni si scambiano informazioni ed elenchi su gruppi di operai renitenti al lavoro coatto nel maggio del 1943, a testimoniare di un probabile episodio di resistenza passiva al regime fascista non ancora caduto.
Assieme ai picchi di violenza inaudita, rappresentati innanzitutto dalle terribili stragi di civili commesse su tutto il territorio nazionale dagli occupanti nazifascisti, lo sconvolgimento portato dalla guerra riguardava la quotidianità, il vivere di tutti i giorni. Divieti e restrizioni alla percorrenza di numerosi tratti stradali, coprifuoco, allarmi aerei costanti e regolari durante i quali era vietato pesino fumare all’aperto, erano tutte limitazioni che accompagnavano le ansie per la carenza di generi alimentari e ne rendevano ancora più difficile il reperimento. Le condizioni di vita andavano facendosi sempre più disperate, tanto da costringere gruppi di persone a gesti inconsulti, ma comprensibili, quali assalti ai luoghi dove si prevedeva di poter trovare risorse di ogni genere, come riportato nei documenti sull’assalto alla Villa Padula di Carrara, avvenuto nell’ottobre del 1943.
Archivio online inserire link
- Allarmi aerei
- Ordini per allarmi aerei
- Permessi e coprifuoco
- Divieto di percorrenza delle strade costiere
- Assalto alla Villa Padula
Immagini
Già dal 17 settembre del 1943 le autorità fasciste inoltravano all’ufficio di collocamento l’informazione che il Comando tedesco di piazza aveva disposto che sul territorio non vi fosse la presenza di disoccupati. A tal proposito si faceva richiesta degli elenchi nominativi e si provvedesse a trovare rimedio.
Fin dai primi giorni dell’occupazione nazifascista gli invasori posero grande attenzione nel reperire la forza lavoro disponibile. Nel peggiore dei casi i precettati venivano destinati alla deportazione in Germania, mentre altri restavano sul territorio per il lavoro coatto o per l’arruolamento nell’Organizzazione Todt. Questa garantiva, a chi avesse accettato di lavorare per essa, la possibilità di continuare a vivere vicino al proprio paese con la propria famiglia, con la possibilità di ricevere una minima paga e protezione “contro il pericolo dei partigiani”. L’Organizzazione Todt sarà particolarmente attiva nelle province in Apuania ed alla Spezia tra l’estate e l’autunno del 1944, quando il fronte si stabilì sulla Linea Gotica e fu necessario procedere alla costruzione di fortificazioni difensive che si estendevano dalla costa alle catene apuana ed appenninica.
Archivio online inserire link
- Arruolamento nell'Organizzazione Todt
- Organizzazione Todt. Richiamo al lavoro
- Richiesta elenchi di renitenti al lavoro
- Richiesta di elenchi di disoccupati
Immagini
Il comportamento dei parroci durante la Resistenza fu complesso e, talvolta, contraddittorio quanto quello del resto della popolazione italiana, tanto da non permettere eccessive generalizzazioni. Furono molti gli esempi di preti che presero parte, svolgendo ruoli decisivi, alla lotta di Liberazione, basti pensare ai casi di Don Rosini a Carrara, Don Florindo Bonomi a Fosdinovo che tra l’altro pagò con la sua stessa vita l’attività antifascista, fino al Vescovo di Pontremoli Mons. Sismondo. Altri si limitarono a fare da mediatori tra le parti in lotta, tentando di alleggerire il più possibile il peso della guerra sui civili delle loro parrocchie. Molti furono quelli, infine, che si schierarono dalla parte degli occupanti o collaborarono coi nazifascisti.
Indipendentemente da ciò, i tedeschi sapevano bene quale fosse il peso esercitato dall’istituzione ecclesiastica nella società italiana e spesso si affidarono proprio ai suoi rappresentanti per assicurarsi una diffusione capillare delle ordinanze. In queste lettere, inviate dalle autorità fasciste ai parroci di Apuania nei mesi di settembre e ottobre del 1943, lo scopo è di garantirsi un contegno amichevole da parte della popolazione civile.
Archivio online inserire link
- Lettera del commissario prefettizio (4 ottobre 1943)
- Lettera del commissario prefettizio (11 ottobre 1943)
Immagini
La piaga degli sfollamenti di intere macrozone fu causa di enormi sofferenze per le popolazioni civili colpite da questi ordini. Migliaia di persone, già stremate dalle carenze di generi alimentari, venivano costrette a lasciare ogni loro bene residuo, le loro abitazioni, le loro città o paesi, per essere trasferite in luoghi spesso lontani, concentrate in campi profughi. Chi non voleva subire quest’ultima umiliazione andava a cercare una sistemazione precaria nei territori limitrofi non colpiti dall’evacuazione.
L’episodio del 7-11 luglio 1944 a Carrara riveste un assoluto valore storico, politico e militare: in questa occasione furono le donne carraresi e massesi a ribellarsi contro il bando di sfollamento della città e riuscirono, dopo una veemente protesta, a farlo revocare. Come ritorsione le autorità nazifasciste posero una ulteriore limitazione alla distribuzione delle tessere annonarie. Nell’autunno successivo, con lo stabilizzarsi del fronte sulla Linea Gotica, fu evacuata la città di Massa, i cui abitanti furono costretti a riversarsi nella maggior parte a Carrara, i restanti nella bassa Lunigiana e nella Val di Magra.
Archivio online inserire i link
- Ordine di evacuazione della città di Carrara (7 luglio 1944)
- Ordine di evacuazione della città di Carrara (lingua tedesca) (7 luglio 1944)
- Sfollamento delle città di Massa e Carrara e questione del ritiro delle tessere annonarie (20 luglio 1944)
- Ordine in merito al ritiro delle carte annonarie (24 luglio 1944)
- Chiarimenti del commissario prefettizio in merito al ritiro delle tessere annonarie (30 luglio 1944)
- Comunicazione del commissario prefettizio in merito alla distruzione del ponte sul Carrione e dei danni subiti dalle case di Avenza (28 settembre 1944)
- Ordine di evacuazione (settembre 1944)
- Ordine di evacuazione e ripercussioni sull'attività partigiana (settembre 1944)
- Ordine di sfollamento della città di Massa (31 ottobre 1944)
La deportazione di civili fu uno dei fenomeni più tragici dell’occupazione nazifascista in Italia e della Seconda Guerra Mondiale in generale. I campi di concentramento del Terzo Reich erano disseminati in tutti i territori da esso occupati e si dividevano per tipologie, a seconda che fossero funzionali al lavoro coatto, alla semplice detenzione o, una volta dato il via alla “soluzione finale”, allo sterminio.
La maggior parte delle migliaia di cittadini deportati dal territorio apuano e lunigiano furono destinati ai campi di lavoro come quello di Turkheim, sottocampo di Dachau situato vicino a Monaco di Baviera. Prima della partenza per la Germania, gli ostaggi catturati venivano solitamente condotti e rinchiusi nelle ex-colonie presenti sul territorio, ora adibite a luoghi di raccolta e detenzione temporanea, come l’ex colonia “Italo Balbo” di Marinella o l’ex-colonia Vercelli di Marina di Carrara, cui tra l’altro si riferisce l’episodio citato nei documenti riportati. Questi testimoniano di una richiesta di informazioni, da parte delle autorità fasciste italiane, circa la situazione dei civili catturati e deportati già nel settembre del 1943. Il fatto che la preoccupazione per le sorti dei propri concittadini riguardasse innanzitutto l’inadeguatezza dell’abbigliamento per le temperature del nord Europa, è sintomatico della subalternità delle autorità fasciste nei confronti dell’alleato tedesco.
Archivio online inserire link
- Lettera del commissario prefettizio (17 settembre 1943)
- Lettera del commissario prefettizio (20 settembre 1943)
Nello sgretolamento politico-istituzionale dello Stato italiano all'indomani dell’8 settembre, gli apparati militari si trovarono senza una guida e senza precise disposizioni sul da farsi. L’ambiguità del comportamento di Badoglio durante il “Governo dei 45 giorni” generò un clima d’incertezza e, di fronte all'invasione del suolo italiano da parte dell’ex-alleato tedesco, i soldati reagirono nei modi più disparati. Gli episodi di resistenza – il più famoso quello di Porta San Paolo a Roma – si verificarono ovunque, come a Carrara in località La Foce dove il 9 settembre gli Alpini del battaglione “Val di Fassa” ingaggiarono scontri a fuoco contro i tedeschi. La maggior parte dei soldati italiani fu costretta, comunque, a sbandare e darsi alla macchia smettendo le loro divise. Molti presero contatto coi primi gruppi “ribelli” e misero la loro esperienza al servizio della Resistenza, spesso ricoprendo ruoli di primo piano. Moltissimi furono invece catturati ed inviati in Germania nei campi di concentramento, dove si trovavano dinnanzi alla scelta di rimanere prigionieri o di far ritorno in Italia al servizio della Repubblica Sociale Italiana, arruolandosi nella Guardia Nazionale Repubblicana In questi documenti riportiamo le disposizioni tedesche riguardanti la situazione dei militari sia italiani che alleati presenti sul territorio, verso i quali venivano organizzate operazioni di rastrellamento, venivano proposte dichiarazioni d’intenti, venivano emessi veri e propri bandi di cattura.
Archivio online inserire link
- Disposizioni sui militari italiani (15 settembre 1943)
- Richiesta di informazioni sui militari italiani (11 ottobre 1943)
- Spese per il rastrellamento di militari e civili (15 novembre 1943)
- Volantino
- Dichiarazione
Il Direttore provinciale delle Corporazioni faceva richiesta al Commissario prefettizio di Apuania, degli elenchi nominativi degli operai renitenti al lavoro coatto, precettati per la costruzione dei rifugi antiaerei nel maggio 1943. La risposta fu pronta e minuziosamente dettagliata.
L’episodio, che dietro verifica potrebbe configurarsi quale fenomeno di cosiddetta “resistenza passiva” al regime fascista, è comunque di notevole interesse nel testimoniare la carenza o il deterioramento del consenso al regime da parte della popolazione, ormai prostrata da una guerra che doveva essere “lampo” e che aveva portato fame, morte e distruzione anche tra i civili.
Archivio online inserire link
- Ordine del commissario prefettizio in merito alla disponibilità di lavoratori coatti
- Elenchi di operai avviati al lavoro coatto
RESISTENZA
1. Ferruccio Parri, Il movimento partigiano, Roma, Casagrande, 1945.
2. Leo Valiani, Tutte le strade conducono a Roma, Firenze, La Nuova Italia, 1947.
3. Roberto Battaglia, Storia della Resistenza Italiana, Torino, Einaudi, 1953.
4. Luigi Longo, Un popolo alla macchia, Milano, Mondadori, 1954.
5. Pietro Secchia, I comunisti e l’insurrezione (1943-1945), Roma, Cultura sociale, 1954.
6. Massimo Salvadori, Storia della Resistenza italiana, Venezia, Neri Pozza, 1955.
7. Renato Carli Ballota, Storia della Resistenza, Milano, Avanti, 1957.
8. Giampiero Carocci, La Resistenza italiana, Milano, Garzanti, 1963.
9. Enzo Collotti, L’amministrazione tedesca dell’Italia occupata, Milano, Lerici, 1963.
10. Roberto Battaglia, Risorgimento e Resistenza, a cura di Ernesto Ragionieri, Roma, Editori Riuniti, 1964.
11. Roberto Battaglia, Un uomo, un partigiano, Torino, Einaudi, 1965.
12. Giorgio Bocca, Storia dell’Italia partigiana, Bari, Laterza, 1966.
13. Giovanni Pesce, Senza Tregua - La guerra dei GAP, Milano, Feltrinelli, 1967.
14. Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, 6 Voll., Milano-Roma, La Pietra, 1968-1989.
15. Cesare Bermani, Pagine di guerriglia: l’esperienza dei garibaldini della Valsesia, Milano, Sapere Edizioni, 1971.
16. Giorgio Amendola, Lettere a Milano: ricordi e documenti 1939-1945, Roma, Editori Riuniti, 1973.
17. Riccardo Bauer, L'antifascismo e la Resistenza: origini, realtà, significato, Milano, Feltrinelli, 1973.
18. Dante Livio Bianco, Guerra partigiana, premessa di Norberto Bobbio, introduzione di Nuto Revelli, Torino, Einaudi, 1973.
19. Luigi Longo, I centri dirigenti del P.C.I. nella Resistenza, Roma, Editori Riuniti, 1973.
20. Henri Michel, La guerra dell'ombra: la Resistenza in Europa, Milano, Mursia, 1973.
21. Paolo Spriano, Storia del PCI. La fine del fascismo. Dalla riscossa operaia alla lotta armata, vol. IV, ed. Einaudi, Torino, 1973.
22. Mario Spinella, Memoria della Resistenza, Milano, Mondadori, 1974.
23. La Resistenza italiana, a cura di Alceo Riosa, Paolo Alatri, Pietro Scoppola, Verona, Mondadori, 1975.
24. Paolo Spriano, Storia del PCI. La Resistenza, Togliatti e il partito nuovo, vol. V, Torino, Einaudi, 1975.
25. Ernesto Ragionieri, Italia giudicata 1861-1945. Dalla dittatura fascista alla Liberazione 1926-1945, vol. III, Torino, Einaudi, 1976.
26. Guido Quazza, Resistenza e storia d’Italia, Milano, Feltrinelli, 1976.
27. Verso il governo del popolo. Atti e documenti del CLNAI 1943-1945, a cura di Gaetano Grassi, Milano, Feltrinelli, 1977.
28. David W. Ellwood, L'alleato nemico. La politica dell'occupazione angloamericana in Italia 1943-1946, Milano, Feltrinelli, 1977.
29. Luigi Longo, Continuità della Resistenza, Torino, Einaudi, 1977.
30. Le Brigate Garibaldi nella Resistenza, a cura di Giampiero Carocci, Gaetano Grassi, Gabriella Nisticò, Claudio Pavone, 3 Voll., Milano, Feltrinelli, 1979.
31. Giovanni De Luna, Storia del Partito d'Azione 1942-1947, Milano, Feltrinelli, 1982.
32. Rosario Bentivegna, Achtung banditen!: Roma 1944, Milano, Mursia, 1983.
33. Le formazioni GL nella Resistenza. Documenti settembre 1943 - aprile 1945, a cura di Giovanni De Luna, Pietro Camilla, Danilo Cappelli, Stefano Vitali, Milano, Angeli, 1985.
34. Giorgio Rochat, Enzo Santarelli, Paolo Sorcinelli, Linea gotica 1944. Eserciti, popolazioni, partigiani, Milano, Angeli, 1986.
35. L'Italia nella seconda guerra mondiale e nella Resistenza, a cura di Francesca Ferratini Tosi, Gaetano Grossi, Massimo Legnani, Milano, Angeli, 1988.
36. Agosti, G., Bianco, D.L., Un’amicizia partigiana: lettere 1943-1945, a cura di Giovanni De Luna, Torino, Meynier, 1990.
37. Guerra, guerra di liberazione, guerra civile, a cura di Massimo Legnani e Ferruccio Vendramini, Milano, Angeli, 1990.
38. Claudio Pavone, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza, Torino, Bollati Boringhieri, 1991.
39. Lutz Klinkhammer, L’occupazione tedesca in Italia 1943-1945, Torino, Bollati Boringhieri, 1993.
40. Gianni Oliva, I vinti e i liberati. 8 settembre 1943–25 aprile 1945. Storia di due anni, Milano, Mondadori, 1994.
41. Paolo Emilio Taviani, Breve storia della Resistenza italiana, Museo storico della Liberazione, Roma, Edizioni Civitas, 1995.
42. Massimo Rendina, Dizionario della Resistenza italiana, Roma, Editori Riuniti, 1995.
43. Renzo De Felice, Mussolini l’alleato. La guerra civile (1943-1945), Torino, Einaudi, 1997.
44. Nicola Gallerano, La Resistenza tra storia e memoria, Milano, Mursia, 1999.
45. Gianni Oliva, La resa dei conti. Aprile-maggio 1945: Foibe, Piazzale Loreto e giustizia partigiana, Milano, Mondadori, 1999.
46. Atlante storico della Resistenza italiana, a cura di Luca Baldissara, Milano, Mondadori, 2000.
47. Massimo Legnani, L'Italia dal fascismo alla repubblica. Sistema di potere e alleanze sociali, a cura di Luca Baldissara, Stefano Battilossi, Paolo Ferrari, Roma, Carocci, 2000.
48. Dizionario della Resistenza. Storia e geografia della Liberazione, a cura di Enzo Collotti, Renato Sandri, Frediano Sessi, 2 Voll., Torino, Einaudi, 2000-2001.
49. Manlio Calegari, Comunisti e partigiani: Genova 1942-1945, Milano, Selene, 2001.
50. La grande cesura: la memoria della guerra e della Resistenza nella vita europea del dopoguerra, a cura di Giovanni Miccoli, Guido Neppi Modona, Paolo Pombeni, Bologna, Il Mulino, 2001.
51. Giorgio Spini, La strada della liberazione: dalla riscoperta di Calvino al fronte della VIII armata, Torino, Claudiana, 2002.
52. Nuto Revelli, Le due guerre: guerra fascista e guerra partigiana, a cura di Michele Calandri, Torino, Einaudi, 2003.
53. Gianni Oliva, Le tre Italie del 1943: chi ha veramente combattuto la guerra civile, Milano, Mondadori, 2004.
54. Santo Peli, La Resistenza in Italia: storia e critica, Torino, Einaudi, 2004.
55. Filippo Focardi, La guerra della memoria: la Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 a oggi, Roma, Laterza, 2005.
56. Piero Calamandrei, Uomini e città della Resistenza : discorsi, scritti ed epigrafi, a cura di Sergio Luzzatto, prefazione di Carlo Azeglio Ciampi, Roma-Bari, Laterza, 2006.
57. Sandro Rogari, Antifascismo, resistenza, costituzione: studi per il sessantennio della liberazione, Milano, Angeli, 2006.
STRAGI NAZIFASCISTE IN ITALIA
1. Lazzero Ricciotti, Il sacco d’Italia. Razzie e stragi tedesche nella repubblica di Salò, Milano, Mondadori, 1994.
2. Tzvetan Todorov, Una tragedia vissuta. Scene di vita vissuta, milano, garzanti, 1995.
3. Un percorso della memoria. Guida ai luoghi della violenza nazista e fascista in Italia, a cura di Tristano Matta, Milano, Electa, 1996.
4. Storia e memoria di un massacro ordinario, a cura di Leonardo Paggi, Roma, Manifestolibri, 1996.
5. Friederich Andrae, La Wehrmacht in Italia. La guerra delle forze armate tedesche contro la popolazione civile 1943-1945, ed. Editori Riuniti, Roma, 1997.
6. Michele Battini, Paolo Pezzino, Guerra ai civili. Occupazione tedesca e politica del massacro. Toscana 1944, Venezia, Marsilio, 1997.
7. Giovanni Contini, La memoria divisa, Milano, Rizzoli, 1997.
8. Paolo Pezzino, Anatomia di un massacro. Controversia sopra una strage nazista, Bologna, il Mulino, 1997.
9. Lutz Klinkhammer, Stragi naziste in Italia. La guerra contro i civili (1943-1945), Roma, Donzelli, 1997.
10. Alessandro Portelli, L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria, Roma, Donzelli, 1999.
11. Gerhard Schreiber, La vendetta tedesca. 1943–1945 le rappresaglie naziste in Italia, Milano, Mondadori, 2000.
12. Paolo Pezzino, Storie di guerra civile. L’eccidio di Niccioleta, Bologna, il Mulino, 2001.
13. Mimmo Franzinelli, Le stragi nascoste. L'armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti (1943-2001), Milano, Mondadori, 2002.
14. Terra bruciata. le stragi naziste sul fronte meridionale, a cura di Gabriella Gribaudi, Napoli, L’ancora del Mediterraneo, 2003.
15. Paolo De Simonis, Guida ai luoghi delle stragi nazifasciste in Toscana, Roma, Carocci, 2004.
16. Crimini e memorie di guerra: violenze contro le popolazioni e politiche del ricordo, a cura di Luca Baldissara e Paolo Pezzino, Napoli, L'ancora del Mediterraneo, 2004.
17. Giudicare e punire. i processi per crimini di guerra tra diritto e politica, a cura di Luca Baldissara e Paolo Pezzino, Napoli, L’ancora del Mediterraneo, 2005.
18. Gabriella Gribaudi, Guerra totale: tra bombe alleate e violenze naziste : Napoli e il fronte meridionale 1940-44, Torino, Bollati Boringhieri, 2005.
19. Poetiche e politiche del ricordo. Memoria pubblica delle stragi nazifasciste in Toscana, a cura di Clemente, P., e Dei, F., Roma, Carocci, 2005.
20. La politica del massacro: per un atlante delle stragi naziste in Toscana, a cura di Gianluca Fulvetti e Francesca Pelini, Napoli, L’ancora del Mediterraneo, 2006.
RESISTENZA IN APUANIA E LUNIGIANA
1. Beghi, P., Tra Val di Magra e Val di Vara. Le forze spezzine, in Più duri del carcere, Genova, ed. Orfini, 1946
2. Sismondo, Mons. G., Nei venti mesi della dominazione tedesca (1943-1945), Tip. Artigianelli, Pontremoli, 1946.
3. Necchi, P., Il rastrellamento e la strage di Pieve di Bagnone, Pontremoli, Tip. Artigianelli, 1948
4. Amm.ne Prov.le Massa Carrara, Apuania eroica, Pistoia Tipografia Pistoiese, 1954
5. Amm.ne Prov.le Massa Carrara, Dieci anni di ricostruzione, Livorno, Scuola Tipografica Stella del Mare, 1954
6. Calamandrei, P., Realtà della resistenza Apuana, La Spezia, Tip. Gabbiani, 1955
7. Dunchi, N., Memorie Partigiane, Firenze, La Nuova Italia Ed., 1957
8. Lett, G., Rossano, Milano, E.L.I., 1958
9. Jacopini, R., Canta il gallo, Milano-Roma, Ed. Avanti!, 1960.
10. Lalli, O., Nebbia e sole in Val di Magra, Bologna, Ed. Mareggiani, 1963
11. Mosti, E., La Resistenza Apuana, Longanesi, Milano 1963
12. Gozzi, P., Raeder, il regista delle inaudite sagre di sangue, Ortonovo, Grafica Sanguinetti, 1967
13. Bollo, G., Tra Vara e Magra. La Resistenza a La Spezia, La Spezia, Tip. Moderna, 1969
14. Agosti, G., Resistenza e guerra civile a La Spezia (1943-1945), tesi di laurea, Università degli Studi di Pisa, a.a. 1970-1971.
15. Testimonianze di Attilio Battolini, La Spezia, Ed. I.S.R., 1973
16. Testimonianze di Orlando Di Sacco, La Spezia, Ed. I.S.R., 1973
17. La Resistenza nello Spezzino e nella Lunigiana, La Spezia, Ed. I.S.R., 1973
18. Bucchioni, D. Attività della Brigata Val di Vara della Colonna G.L., La Spezia, Ed. I.S.R., 1973
19. Galantini, P. Ricordo del partigiano tedesco Rudolf Jacobs, in «La Resistenza nello Spezzino e nella Lunigiana», La Spezia, Ed. I.S.R., 1973.
20. Lupi, T., La stampa clandestina antifascista a La Spezia dal 1943 al 1944, La Spezia, Ed. I.S.R., 1973.
21. Angelini, L., La Resistenza sulle Alpi Apuane e in Versilia, tesi di laurea, Università degli Studi di Pisa, a.a. 1973-1974
22. La Battaglia del Gottero, La Spezia, Ed. I.S.R. 1974
23. I fatti di Valmozzola, La Spezia, Ed. I.S.R., 1974
24. Amm.ne com.le di Carrara, 30° della Resistenza e della Liberazione. La donna e la Resistenza, Carrara, Stamperia editoria apuana, 1974.
25. Palla, E., Popolo e partigiani sulla Linea Gotica: storia politica della Comunità massese, 1943-1945, Legnano, Landoni, 1974.
26. Pioli, E., Tonelli, F., Il movimento partigiano tra la Linea Gotica ed il Magra, in «Cronaca e storia della Val di Magra» III, Tip. Artigianelli, Pontremoli, 1974.
27. Vinciguerra, R., La collina rossa, La Spezia, Tip. Lunense, 1974.
28. Resistenza nello Spezzino e nella Lunigiana. Scritti e testimonianze, La Spezia, Ed. I.S.R., 1975.
29. Jacopini, R., Lunense, La Spezia, Tip. Moderna, 1975.
30. Pistelli, M., 25 Luglio 1943. Testimonianza di Mario Pistelli, La Spezia, Ed. I.S.R., 1975.
31. Pongini, G., Storia di Bardi e della Valceno, Palatina Ed.. Parma, 1975
32. Farina, M., La Spezia 1944: classe operaia e Resistenza, La Spezia, Ed. I.S.R. 1976.
33. Organizzazione e attività dei Patrioti apuani, La Spezia, Ed. I.S.R., 1976.
34. Ricci, G., Contributi alla storia della resistenza in Lunigiana, Tip. Benedettina, Parma, 1976
35. Ricci, G., Appunti per una storia dell’antifascismo lunigianese. I gruppi di Merizzo e di Monti, in «Cronaca e storia della Val di Magra» V, Tip. Artigianelli, Pontremoli, 1976
36. Biancardi, I., Aspetti della Resistenza nel Fivizzanese e nella Bassa Lunigiana, Amministrazione Comunale di Fivizzano, 1977
37. Ricci, G., Storia della Brigata Garibaldina Ugo Muccini, La Spezia, I.S.R., 1978.
38. Fasoli, G., Una tipografia clandestina. Il centro stampa della Rocchetta di Lerici durante la lotta di liberazione, La Spezia, I.S.R., 1981.
39. Vinciguerra, R., I ragazzi di ieri: dalle vicissitudini del fascismo alla Resistenza, 1940-1945, s.l., s.e., 1982.
40. Petacco A., La Spezia in guerra: 1940-45, Firenze, La Nazione, 1984.
41. Bertolini, A., Apuania partigiana, Milano, Teti, 1985.
42. Gibelli, A. (a cura di), La Resistenza in Liguria. Profilo e guida bibliografica, Genova, Pubblicazione dell’Amministrazione Provinciale, 1985.
43. Antifascismo e Resistenza a La Spezia (1922-45), La Spezia, Ed. I.S.R., 1987.
44. Fruzzetti, C., La IV Brigata Garibaldi Apuana, Aulla, Centro Aullese di Ricerche e di Studi Lunigianesi, 1988.
45. Forfori, N., La guerra 1940-45: partigiano sulle Alpi Apuane soldato sull'Appennino, Aulla, Centro aullese di studi e ricerche lunigianesi, 1990.
46. La Resistenza Apuana: scritti e discorsi, Comitato per le celebrazioni del 50° della Resistenza, Carrara, Aldus, 1994
47. Eserciti popolazione e Resistenza sulle Alpi Apuane. Atti del Convegno internazionale di studi storici sul settore occidentale della linea gotica, a cura di Briglia Gino, Del Giudice Pietro, Michelucci, Massimo, Massa 1995.
48. Ricci, G., La Colonna «Giustizia e Libertà», La Spezia, FIAP (Associazione Partigiani «M. Fontana») – Ed. I.S.R., 1995
49. Galletto, L., Dal Bardine all’Aulella. Cronache della guerra partigiana nell’anno 1944 nella bassa Lunigiana, Massa, Ceccotti editore, 1997.
50. Fusani, U., La moralita’ nella Resistenza apuana, tesi di laurea, Università degli Studi di Pisa, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1997-1998.
51. Amm.ne com.le di Carrara, Il Comitato di Liberazione nazionale di Apuania: l’azione di solidarietà con la popolazione civile, Atti del Convegno Carrara 11 Aprile 1997, Carrara, 1998.
52. Torre, R., La resistenza nel comune di Apuania, tesi di laurea, Università degli Studi di Pisa, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1998-1999.
53. Fiorillo, M., La Spezia tra guerra e dopoguerra (1940-1948), tesi di laurea, Università degli Studi di Pisa, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1998-1999.
54. Galletto, L., Gli scomparsi, Massa, Ceccotti editore, 1999.
55. Galletto, L., Memorie e documenti sulle vicende della popolazione delle prealpi occidentali Apuane, della bassa Lunigiana e dei paesi a monte di Carrara durante la guerra 1943-45, Massa, Ceccotti editore, 1999.
56. Leonardi, L., Libertà van cercando. Resistenza Lunigiana, Sarzana, Edigrafica, 2001.
57. Galletto, L., Il ribelle “Carlin”, Carrara, Acrobat Media, 2002.
58. Galletto, L., A coloro che... perché conoscano, Carrara, Acrobat Media, 2003.
59. A.N.P.I. Carrara (a cura di), La meglio gioventù – La memoria che resiste, Carrara, Società editrice apuana (SEA), 2004.
60. A.N.P.I. Carrara (a cura di), Storie di giovani eroi. Atti da ricordare nella Resistenza apuo-lunense, Carrara, SEA, 2004.
61. Bernieri, A., Gino Menconi nella rivoluzione italiana, Carrara, SEA, 2004.
62. Itinerari della Resistenza Apuana, Pontremoli, Istituto Storico della resistenza Apuana, 2004.
63. Pucciarelli, L., La strage nazista di Avenza. 10 novembre 1944, Massa, Ceccotti editore, 2004.
64. Ciaranfi, A., Diario della Banca Commerciale Italiana succursale di Apuania-Carrara. 21 giugno 1944-22 maggio 1945, Carrara, Acrobat Media, 2005.
65. Fiorillo, M., Uomini alla macchia: partigiani, sbandati, renitenti, banditi e popolazione nella Lunigiana storica, 1943-1945, tesi di dottorato di ricerca in Storia, Università degli Studi di Pisa, 2005, 2 voll.
66. Ianni, P., Dai cieli del Mar Rosso all’Italia. Storia del pilota dell’aeronautica Enzo Ianni dall’Africa alla Resistenza sulle Alpi Apuane, Firenze, Ed. Consiglio Regionale della Toscana, 2005.
67. Le radici della Resistenza. Donne e guerra, donne in guerra, Atti del Convegno di studi, Carrara, 7 luglio 2004, a cura di Francesca Pelini, Pisa Edizioni Plus - Pisa University Press, 2005.
68. Paesaggi della memoria. Itinerari della Linea Gotica in Toscana, Milano, Touring Editore, 2005.
69. (R)esistenze. Il passaggio della staffetta, catalogo fotografico a cura di bernardini, G., Franciosi, I., Firenze, 2005.
70. Rustighi, G., Partigiani dei monti di marmo: la Brigata d'assalto Garibaldi "Gino Menconi" nella Resistenza a Carrara, Massa, Ceccotti editore, 2005.
71. A.N.P.I. Carrara (a cura di), Dopo un racconto ne viene un altro. Storie partigiane contro le vecchie e le nuove oppressioni, Carrara, SEA, 2006.
72. Galletto, L., La lunga estate. Ricordi di un partigiano sulla Linea Gotica Occidentale, Carrara, Acrobat Media, 2006.
73. Battaglia, C., Vinca, la sua storia e il suo martirio. Memorie di ieri, seme di domani. 14 racconti sull’onda dei ricordi, Pisa, Felici editore, 2006.
74. Nicodemi, V., Lenzetti, G., Guerra sulle Apuane. La IV Compagnia dei Patrioti Apuani, Massa, Ed. A.N.P.I. di Massa, 2006.
75. Seghettini, L., Al vento del Nord. Una donna nella lotta di Liberazione, Roma, Carocci, 2006.
76. Serra, R., Le SAP di Apuania. I “volontari della libertà” nei ricordi di un Comandante, Carrara, SEA, 2006.
77. Amm.ne com.le di Carrara, città di Carrara. Medaglia d’Oro al merito Civile. Settembre 1943-Aprile 1945, Carrara, SEA, 2007.
78. Capogreco, C.S., Il piombo e l’argento. La vera storia del partigiano Facio, Roma, Donzelli, 2007.
79. Antifascismo e Resistenza nella provincia di Massa-Carrara. Scritti di Giuseppe Mariani, a cura di Fausto Marchetti, Carrara, Aldus, s.d.
80. Barbaglia, E., La Spezia combatte in Valsesia: la 6a Brigata del comandante Nello, Borgosesia - La Spezia, Istituto per la Storia della Resistenza in Provincia di Vercelli - Istituto per la Storia della Resistenza "Pietro Beghi", s.d.