Feudo di Treschietto

Titolo Immagine Didascalia immagine: Rielaborazione grafica della pianta del secondo piano del Castello di Treschietto

Treschietto si costituisce come feudo autonomo nel 1351 all'atto della divisione dei territori appartenuti a Niccolò Malaspina di Filattiera ai suoi tre figli. A Giovanni detto Berretta fu assegnato il territorio di Treschietto, Iera, Vico Corlaga e Fenale, e venne fortificata la rupe sull'incrocio fluviale del Bagnone con l'Acquetta, dove sorse il castello di Treschietto e alle sue spalle, verso il monte sorse il nucleo omonimo. I discendenti lo governarono in comunione delegando al potere il più anziano, nominato Governatore o Marchese in comando.
Nel Cinquecento i territori si dividono e Corlaga si dà a Firenze, mentre i restanti mantengono il dominio malaspiniano fino alla fine della casata, con Ferdinando che fa cessione dei territori a Firenze, con la quale era già in accomandigia. Atto impugnato dai discendenti dei Malaspina di Filattiera che reclamarono il feudo al Fisco Imperiale. Nel 1747 l'imperatore Francesco I sentenziò la devoluzione del feudo alla Camera imperiale e lo donò al Conte Carlo Emanuele di Nay e di Richecourt, membro del consiglio supremo di reggenza in Toscana. Dopo la sua morte il feudo tornò all'Impero e successivamente Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana, se lo fece assegnare dal fratello Giuseppe II. Con l'invasione napoleonica e l'abolizione dei feudi, Treschietto fu annesso alla Repubblica Cisalpina ed indi all'Impero Napoleonico, nonostante i reclami del Regno di Etruria.
Alla caduta dell'Impero, con la restaurazione fu assegnato al Ducato di Modena.