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Regesto tratto da " I De Noceto: l'ascesa di una famiglia fra Lunigiana, Roma e Toscana. Documenti dall'Archivio domestico Noceti di Bagnone e da archivi toscani", a cura di Eliana M. Vecchi, “Giornale Storico della Lunigiana e del territorio Lucense”, Nuova Serie - Anni LII-LIII 2001-2002, La Spezia 2003, p.99.
1464, ottobre 25, Santo Stefano d’Aveto
Reg. : BICCHIERAI, n.° 25.
Andreotto del fu Pierino de Ganbero, a nome proprio e di suo fratello Giovanni, vende a Zanotto del fu Simone de Urssis di Pontremoli, come procuratore magnifici militis domini Petri q. Iohanis de Noceto, tutte le terre domestiche e selvatiche che egli venditore e suo fratello posseggono di là dal fiume Nure, confinanti con 1) il Rio Negro 2) la via pubblica per la quale si va ad Canadellum 3) quelli de Rompetio 4) il fiume Nure, per il prezzo di 100 ducati, della qual somma il venditore rilascia ricevuta. Fatto a Valisavanti, in Santo Stefano ad bancum iuris. Testimoni: Alessandro figlio di Casselino de Cossolis, Zanetto de Stabelotis, pubblico corriere, ed Antonio de Santarelis della Villa. Lo stesso giorno e anno. Andreotto suddetto, in quanto la terra sopravenduta non vale 100 ducati, ha promesso al detto Zanotto procuratore di recarsi dal magnifico Pietro da Noceto e fare rationem et carculum, e se risultasse dovergli qualcosa, obbliga per tale debito la propria persona e i suoi beni presenti e futuri. Rogato da Azzolino del fu Antonio di Mulazzo, podestà di Valisavanti e notaio pubblico.